domenica 27 febbraio 2011

artocolo su proposta educativa LO SPIRITO DEI SENTIERI

sui Sentieri del passato per guardare più lontano …

C’è un sentimento diffuso tra gli adulti, forse inconfessato, ma spesso presente: è una sorta di rassegnazione rispetto alla possibilità di trasmettere ai bambini una morale solida, autonoma e significativa, che li renda in grado di difendersi dai condizionamenti e dalle lusinghe. Da una parte ci confrontiamo con la diffusa svalutazione di valori portanti, quali ad esempio il rispetto della parola data, la considerazione per gli altri o la cortesia, dall’altra con un vuoto di coerenza tale da permettere, senza problemi particolari, la negazione del diritto, l’annullamento di regole e leggi, il relativismo assoluto che fa egoisticamente della singola persona l’unico arbitro decisionale, etico e morale.
In realtà, pur in un orizzonte così cupo, resistono chiare le luci di speranza: l’essenza del bambino non è cambiata, è inalterata la sua voglia di comprendere e di sperimentare, il suo desiderio di incontrarsi e confrontarsi con la realtà. Spetta a noi adulti coltivare questa naturale inclinazione, facendo attenzione a non spegnere la gioia della ricerca e della scoperta.
Bene lo sa ogni Vecchio Lupo e Coccinella Anziana, che negli Ambienti Fantastici,
Molte delle intuizioni educative originarie del
Lo scopo dell’educazione morale non è tanto quello di indurre solamente dei comportamenti improntati al rispetto delle regole, ma di far riconoscere i valori che orientano e informano queste regole.
La scelta morale del bambino tra giusto e ingiusto, tra bene e male, passa attraverso un'assunzione di responsabilità, sia personale che di comunità. Ogni bambino, attraverso un graduale processo di maturazione, comprende che le proprie decisioni hanno conseguenze, per sé e per gli altri .
Nel Bosco ciò che anima questo processo, esattamente come veniva chiamato già nell’AGI, è
Metafora del cammino della vita,
La parola chiave per comprendere lo spirito dei sentieri è
Quando si è padroni di tale spirito si impara che percorrere il sentiero significa affrontare i propri limiti, le proprie paure, gli ostacoli anche più insidiosi, quelli che ci si crea da soli per momenti di egoismo, superficialità, indifferenza.
Il percorso di maturazione proposto dai sentieri non è falsamente edulcorato, mette di
fronte alla scelta della via, non quella più facile, ma semplicemente quella più giusta, compresa e accettata anche nelle sue conseguenze di rinuncia e fatica perché percepita come tale e vissuta in un ambiente e in una comunità che la sostengono e la orientano.
I sentieri non sono un percorso scandito da no e divieti, sono sentieri di serenità e
nel Bosco e nella Giungla, trova guide sicure in grado di interessare, coinvolgere e rendere positivamente protagonisti i bambini. Una riflessione nata nella Branca L/C sul contenuto morale del racconto Bosco, sui suoi messaggi in grado di offrire rimandi significativi alle esperienze vissute in Cerchio, ci ha portato a riscoprire quelle radici che, nella loro originalità e creatività, hanno segnato una importante traccia nella nostra storia. coccinellismo mantengono ancora inalterata la loro freschezza; gli aggiustamenti apportati grazie alla riflessioni metodologiche durante gli anni garantiscono la loro adeguatezza anche alla realtà di oggi. Uno dei temi, appunto, coinvolgente e attuale, è quello dell’educazione morale, che assume nelle dinamiche sociale e di relazione, un’importanza fondamentale per portare i bambini ad essere i buoni cittadini e i buoni cristiani del domani. lo spirito dei sentieri. il sentiero che dal prato entra nel bosco e si inerpica sulla montagna, segna il passo, misura e rende capaci di misurare e misurarsi, rapporta uno all'altro gli opposti tra cui scegliere. consapevolezza, quella che si ottiene rendendo evidente ai bambini la progressione delle esperienze, molteplici , dai connotati di volta in volta differenti e l’esistenza di obiettivi da raggiungere. gioia, quella gioia ricercata da ogni coccinella, una gioia che sarà vera solo quando lei saprà fare dono agli altri di sé e di quanto appreso. Lo spirito dei sentieri
Quel domani che sogniamo per i bambini.
Cinzia Pagnanini, Massimo Bertolucci, Don Andrea Lotterio


giovedì 24 febbraio 2011

DOCUMENTO AGI SULLO SPIRITO DEI SENTIERI




Aprile 1961

UN FILO CONDUTTORE PER LE PROVE DEI SENTIERI 
La parola maestra di un accantonamento svolto durante la Settimana Santa, era « Del nostro meglio ». Il giovedì cercammo di fare del nostro meglio nelle cose che dovevamo compiere (lavori, giochi, turni) per offrirle a Gesù, le più belle possibili; il venerdì nell'aggiungere ad esse anche quanto ci costava un po' di fatica o sacrificio; il sabato nell'aiutare gli altri ad essere contenti, ad avere la gioia della Pasqua. Tre giorni impegnati a fare bene le cose comuni, a valorizzarle - in tal modo a vivere pienamente. Ma in fondo tutta la vita di Cerchio è vivere quest'impegno. Ecco il fondamento per fare sì che le prove siano animate dallo spirito dei Sentieri. Parliamo di progressione, di sforzo continuato da un sentiero all'altro. Ma lo abbiamo veramente in mente, quando aiutiamo le Coccinelle a camminare su un sentiero?
Ad esempio, proponiamo una prova per il sentiero del prato: prepariamo in modo che richieda uno sforzo verso l'ordine che la Coccinella deve rendere sua abitudine? Ci sarà la bambina piccola che acquista qualcosa solo imparando a leggere l'ora; la più grande invece già lo sa, l'acquisterà imparando ad arrivare puntuale o rendendosi conto di quello che fa determinata gente a quella data ora o abituandosi a calcolare quanto tempo ma in gradi diversi. Domandarsi dunque davanti a una prova: ma quale è lo scopo di questa attività nell'insieme del Sentiero? In qual direzione posso far convergere gli sforzi della Coccinella? Ho per esempio fra le prove di espressione del terzo sentiero «Insegnare ad una Coccinella la storia di un abitatore del bosco». La Coccinella che sta per cogliere la Genziana ha la sua parte di responsabilità di tutto il Cerchio; è compito anche suo introdurre la Cocci nel mondo del Bosco, dove vive la F.F. Se sente l'importanza che ha un tale scopo la Coccinella sarà portata più volentieri e scegliere una storia bella, che interessi e a raccontarla in modo chiaro, perché le Cocci seguano bene. Farà così un passo avanti nel suo modo di esprimersi, perché con questo suo sforzo sarà di aiuto alle altre.
Anche se la bambina sembra aver passato tutte le prove, ad esempio in una bellissima gimkana, e ha riconosciuto e copiato le foglie di tre alberi, fatto un oggetto con mezzi naturali, scritto i nomi dei capoluoghi di alcune regioni (prove per il mughetto), ma niente è cambiato in lei, cioè non ha acquistato un maggior interesse per ciò che esiste intorno a lei, non ha cercato quale oggetto si prestasse di più a farsi con il materiale trovato, non ha aperto la sua intelligenza verso gli altri ecc., in realtà essa non ha « passato » nessuna prova. Niente giochi allora? Non dico questo evidentemente. Ma non «solo» giochi. Le gimkane in cui tanto spesso mettiamo le prove più varie, servono, oltre ad invogliare talvolta la bambina a imparare anche a far conoscere a noi Capo quale è il grado di preparazione tecnica raggiunta, cioè se la bambina sa o non sa fare la tale cosa. Ma certamente non è il momento in cui impara o cerca il « meglio », poiché è tutta presa dal desiderio di far presto. Questo dipende anche da come è impostata la gara, ma in generale è facile richiedere solo qualcosa di tecnico o di mnemonico, spostando l'interesse e lo scopo, da quello reale alla gara
Se vogliamo distinguere nel passaggio delle prove una divisione in stadi successivi, possiamo considerare: che occorre ....
- Un momento, direi, di saggio in cui la C.C. si rende conto del grado cui si trova la bambina e sa perciò su cosa puntare. Sarà nel nel corso di un gioco, o con una domanda, o con la richiesta di un aiuto
- Il momento in cui si fa affrontare la prova alla Coccinella: la si mette di fronte a quell'impegno di cui vi parlavo prima.
E questo, la maggior parte delle volte si fa con un rapporto diretto della Capo con la Coccinella. Non sarà sempre mettersi lì a insegnare; spesso sarà un indirizzo o un consiglio dato mentre la Coccinella attua una prova : mentre sta mettendo i fiori davanti all'altarino (per la Genziana) o sta scopando la sede (per il Mughetto),
- I momenti in cui la Capo fa ricapitare l'occasione perché la Coccinella si trovi ancora davanti a quella difficoltà, a quell'impegno.
Sarà ancora lei ad indirizzarla a «far meglio» finché la Coccinella da sola ne sentirà il desiderio: ne avrà preso l'abitudine.
A questo punto spesso sono utili anche alcuni giochi specifici, corre ad es. sull'orientamento (per la Genziana), sulle regole della circolazione stradale (per il Mughetto), sul salto alla corda (per la promessa).
- L'ultimo momento potrebbe essere quello di un accertamene da parte della Capo sull'acquisizione o meno della prova. E queste diciamolo francamente, per molte Capo è la sola parte, o quasi, in programma, per quanto riguarda le prove dei Sentieri. E' invece momento superfluo se abbiamo realizzato i precedenti: alla Capo non occorre l'esame o roba del genere, se ha seguito la Coccinella nel suo cammino. E comunque lo dico per l'ipotesi assurda che qualche Capo usasse un tale sistema, I'« esame » o roba del genere è esattamente la cosa più contraria all'attuazione delle prove. Nello Spirito dei Sentieri, e perciò in qualsiasi gruppo di prove, si richiede non qualcosa di imparato, ma di fatto proprio. Inutile quindi che la Coccinella sappia pettinarsi o attaccarsi un bottone (prato) quando va in giro spettinata o con un bottone staccato; che sappia far scomparire ogni traccia di passaggio ad un'uscita (per il Mughetto) quando abitualmente lascia cartacce qua e là; che ripeta perfettamente un messaggio verbale (per la Genziana), quando non le si può affidare una commissione perché la dimentica.
Da tutto questo notiamo che si tratta piuttosto di un'acquisizione che di un semplice passaggio di prove. Infatti le capacità tecniche che possiamo richieder a una bambina di questa età non sono molte. Ma è soprattutto
— ad una disciplina;
- ad una apertura dell'intelligenza e dell'attenzione verso le cose, verso gli altri, verso Dio;
— ad un vivo desiderio del « meglio » che, attraverso quelle poche cose, diventate abitudine, noi vogliamo educarla.
E' più difficile tutto questo che organizzare una gimkana e limitarsi a segnare sul quaderno delle prove una crocetta a quelle passate.
Ma anche fare dello scautismo autentico è più difficile che tenere un doposcuola. Ci siamo proposte di educare, e non è poco.
Un'ultima osservazione. Ci sarà molto più facile realizzare le prove dei Sentieri con tutto quello che ho detto prima, se le presentiamo sempre alle Coccinelle, non fine a se stesse, ma con uno scopo e un'utilità vera. Le direttive stesse, nella lista delle prove, lo mettono sempre in evidenza. Alcune volte dovremo procurare noi tale scopo, altre volte basterà cogliere le occasioni che capitano, e avendo presente la situazione del sentiero di ogni Coccinella, chiedere all'una o all'altra quanto occorre fare.
So che una difficoltà che trovate spesso è l'attuazione dello Spirito del Sentiero, con le prove; per questo ho voluto cercare di chiarire qui qualche elemento che mi pare fondamentale per aiutarvi. Nel nostro incontro di dicembre avevamo parlato a lungo dei Sentieri; in particolare, lo scritto di Carlo Casiroli, inviato prima a tutte le C.C. « Come adattare le prove del Primo Sentiero alla bambina di 9 anni » e la relazione di Carla Molinaroli « La validità dei Sentieri nel metodo », ne hanno centrato i problemi principali. E' stato spesso ripetuto che, per riuscire ad unificare le prove con lo spirito dei Sentieri, occorre soprattutto che la Capo abbia capito tale spirito, lo abbia fatto suo, vi abbia meditato sopra.
Ma succede, per le cose dette e ridette, che tutti le ritengono giustissime, ma pochi pensano a metterle in pratica. Invece è proprio così.
Noi potremmo dare mille esempi di come insegnare le prove, ma non servirebbe a gran che se ciascuna Capo non vi mettesse quello che lei stessa ha assimilato dello spirito dei Sentieri.
Avete aggiunto in questi mesi le vostre esperienze a quello che avete sentito o letto. Vi inviterò perciò, se volete, a scrivermi quali sono i risultati a cui siete giunte e le difficoltà che ancora restano. Mettendole in comune ci sarà più facile risolverle.

Anna Signorini

tratto da Quaderni per Capo Cerchio
AGI - “Sentieri - scelta di articoli sul metodo Coccinelle”